Genzano e Ariccia in lutto per la morte del 14enne Fabrizio Procaccini, precipitato da un dirupo del lago di Nemi

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CRONACA – Genzano e Ariccia sono da ieri in lutto per la morte del giovane Fabrizio Procaccini, il 14enne precipitato ieri pomeriggio poco dopo le 19.00 da un dirupo in via Perino e deceduto dopo pochi minuti a causa di un volo di circa 40 metri al suolo. dal costone roccioso.

Il giovane si trovava presso il lago di Nemi per passare un pomeriggio in allegria con un gruppetto di amici di Genzano, Albano e Ariccia. La salma si trova presso la camera mortuaria dell’Ospedale dei Castelli, in attesa del funerale, che si terrà probabilmente tra domani e dopo domani. Intanto oltre al consigliere comunale di Genzano Rosario Neglia, amico della famiglia e dello stesso ragazzino deceduto, oggi sono arrivate le condoglianze e il  profondo dolore dei sindaci e delle amministrazioni comunali di Genzano e Ariccia ai genitori del ragazzino.

Il giovane abitava con la famiglia nella frazione ariccina di Galloro e frequentava la scuola alberghiera di Velletri, una morte improvvisa, assurda, che lascia ancora tutti nel dolore e nello sgomento totale. Il 14enne lascia i genitori Davide e Maria e una sorellina più piccola.

I primi ad arrivare sul posto ieri poco dopo le 19.00 e prestare i primi soccorsi (insieme al padre del ragazzo) sono stati, un giovane agente della Polizia Locale di Genzano e due giovani Carabinieri della locale stazione di servizio in centro, allertati, dal padre di uno dei ragazzi del gruppo che transitava in piazza Frasconi.

Sono giunti sul posto anche i vigili del fuoco di Nemi e Velletri, che hanno potuto recuperare solo il corpo privo di vita del povero ragazzo (dopo l’intervento dei medici del 118) per il trasporto alla camera mortuaria dell’Ospedale dei Castelli, in attesa del funerale. La procura di Velletri ha disposto la restituzione della salma alla famiglia, dopo le indagini sul posto dei Carabinieri e della Polizia Locale di Genzano ( presenti sul posto con alcuni militari e agenti ed i comandanti luogotenente Giuseppe Esposito La Rossa e il tenente Gianfranco Silvestri).

Il magistrato non ha disposto nessuna altra indagine oltre l’accertamento del medico legale sul corpo del 14enne visto la chiara causa di morte accidentale dovuta al volo dal punto più alto di via Perino, la strada boschiva rurale, dissestata e piena di smottamenti, che da oltre 10 anni è interdetta al transito di mezzi e pedoni per la sua pericolosità ed ora in quanto area cantiere per la messa in sicurezza. Interessata dallo scorso anno ai lavori di sistemazione, fermi da alcuni mesi, per delle irregolarità nel taglio degli alberi.

Nonostante i divieti, i frequentatori della zona hanno divelto più volte le transenne messe dalla Polizia Locale, operai comunali di Genzano e personale dell’area di cantiere interessata ai lavori di rafforzamento del costone roccioso sul Lago di Nemi.

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