Roma e Lazio: identikit delle squadre di Mourinho e Sarri

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SPORT – Roma e Lazio sono le due squadre della capitale d’Italia e unite da una rivalità storica che rende il derby tra i più suggestivi della penisola. Conteggiando solo le sfide in Serie A, il bilancio complessivo parla di 158 incontri, con le statistiche che sorridono ai giallorossi, vincitori in 56 sfide. Le vittorie dei biancocelesti non sono molto inferiori, con 42 risultati positivi. A primeggiare sono però i pareggi, arrivati in occasione di 60 sfide. Spulciando però l’andamento degli ultimi dieci derby, per trovare un la parità è necessario risalire al 26 gennaio 2020 (1 a 1 finale); in seguito, due vittorie della Roma e ben quattro della Lazio.

Ad oggi la guida tecnica delle due compagini è in mano a José Mourinho per quanto riguarda la Lupa e a Maurizio Sarri a proposito delle Aquile. Due allenatori opposti a partire dall’atteggiamento tattico scelto. Il tecnico portoghese è un fedele del 3-5-2. In attacco non ha quasi mai rinunciato alla doppia punta, anche nella passata stagione, in cui la finalizzazione era il vero punto debole della squadra di Mou, capace a creare un gran numero di occasioni per poi fallire proprio nel momento in cui era necessario buttarle a rete. Non è un caso, infatti, che lo 0 in quanto a gol messi a segno in Serie A da Andrea Belotti abbia imposto un intervento sul mercato da parte della dirigenza. Il grave infortunio occorso a Tammy Abraham sul finale di stagione scorso, inoltre, ha dato un altro input importante, anche se probabilmente sarebbe stato meglio un doppio colpo in avanti, anche considerando la doppia competizione. In ogni caso, l’acquisto è stato di primissima fascia e in pochi, prima dell’arrivo di Mourinho, avrebbero potuto prevederlo: Romelu Lukaku.

Il centravanti belga è arrivato in giallorosso al termine di un’estate tormentata. Rientrato al Chelsea dopo il prestito con l’Inter, l’attaccante non ha mai dato l’impressione di voler rimanere ai Blues ma la rottura dei rapporti con i nerazzurri ha impedito un ritorno a Milano. C’è stato un ammiccamento continuo con la Juventus, ma la Vecchia Signora non ha mai trovato una soluzione per Dusan Vlahovic, solo una sua cessione avrebbe infatti spianato la strada a Lukaku. Così si è concretizzato un trasferimento che in pochi avrebbero potuto prevedere, anche solo in prestito annuale. Ora il centravanti belga fa coppia davanti con la stella argentina Paulo Dybala, quest’ultimo indubbiamente il fiore all’occhiello della rosa giallorossa seppur con tutti gli interrogativi legati alla condizione fisica.

La Lazio non si smuove invece dal granitico 4-3-3 dell’allenatore Sarri. La linea a quattro di difesa resta l’assetto tattico prediletto dal mister, che non ha variato il centrocampo nemmeno di fronte alla partenza della sua stella, Sergej Milinkovic-Savic, volato in Arabia Saudita. Anzi, sembra proprio che l’addio del classe ’94 abbia impoverito notevolmente la manovra biancoceleste e a pagarne il prezzo più caro è sicuramente Ciro Immobile. L’ex, tra gli altri, di Torino e Pescara sta vivendo un momento di appannamento in cui paga la mancanza di verticalità del gioco di Sarri. Il centravanti napoletano, infatti, predilige tagli in profondità nell’area avversaria piuttosto che una manovra di ampio respiro su tutto il fronte offensivo. Non è esperto nella copertura dell’area di rigore, non tanto quanto Pedro ad esempio, non a caso autore del gol vittoria nel match di Europa League contro il Celtic.

Ad un assetto tattico che in precedenza aveva nella verticalità il suo ruolo chiave, ora Sarri sembra preferire un gioco più arioso, senza variare però il modulo adottato. Ha sicuramente tratto giovamento in questo Luis Alberto, sempre più trascinatore delle Aquile e che recentemente ha firmato un prolungamento di contratto, di fatto legandosi a vita ai colori biancocelesti, fino al 2028.

Quel che è certo, tuttavia, è che in questo primo scorso di campionato in pochi si sarebbero aspettati una posizione così bassa in classifica, da parte di entrambe le compagini. I pronostici di inizio stagione, così come le cifre per le scommesse sui campionati di calcio e le analisi degli addetti ai lavori, avevano ipotizzato una Lazio quantomeno sui livelli della passata annata, stabilmente ai primi posti della classifica. Le prime otto giornate, invece, mostrano una media punti impietosa con i biancocelesti scivolati ben oltre la metà di classifica. Lo stesso vale per la Roma, dietro a compagini come Monza e Frosinone, dall’organico decisamente inferiore.

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