Pomezia, micro-inquinanti cancerogeni oltre il limite

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CRONACA – L’Arpa Lazio ha diffuso i dati delle ultime rilevazioni sugli elementi inquinanti dovuti all’incendio dell’azienda di smaltimento rifiuti Eco X di Pomezia.

Dai dati raccolti il 10 maggio ed elaborati, le concentrazioni di PM 10 (Materia Particolata) erano di 28 ug/m3 su via Pontina Vecchia, ovvero la strada dove si trova l’azienda e 23 ug/m3 al centro di Pomezia, precisamente a Piazza Indipendenza. Sono dunque risultati che danno un valore dei PM 10 inferiore alla media giornaliera consentita che è di 50 ug/m3. Per quanto riguarda invece i micro-inquinanti la situazione è diversa: la concentrazione di benzopirene è superiore di 9 volte rispetto al limite che è quello di 1 ng/m3.

Le concentrazioni di policlorobifenili (PCB), per i quali, invece non è stabilita una concentrazione di riferimento, sono risultate estremamente superiori rispetto a quelle rilevate normalmente nell’ambiente. La misurazioni risulta di 394 pg/m3. Le concentrazioni di diossine e furani per le quali l’OMS ha indicato un valore tollerabile di 0,1 pg/m3, sono risultate anch’esse più elevate rispetto a questo valore, ovvero 77 pg/m3.

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PM 10: È costituito da polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide denominato in gergo tecnico aerosol. Le principali fonti di PM10 sono la combustione e l’erosione del suolo, gli incendi boschivi, le eruzioni vulcaniche, la dispersione di pollini, il sale marino. Il particolato riduce l’aspettativa di vita di 1-2 anni e in particolare di 0,77 anni ogni 10 µg/m³ di PM2,5; il PM10 aumenta l’asma tutto l’anno e le bronchiti in inverno (a causa degli idrocarburi policiclici aromatici); è un probabile fattore di rischio per l’insorgenza di tumori.

Benzopireni: sono idrocarburi, si ritrovano quindi nel fumo di sigaretta, nella combustione dei rifiuti indifferenziati, nello scarico dei motori Diesel e di tutti i motori alimentati con combustibili pesanti (più pesanti della comune frazione delle benzine quindi nafte, cherosene, carbone, oli combustibili), possono formarsi anche nella combustione del legname. Il benzopirene viene a formarsi anche durante la carbonizzazione dei cibi nelle cotture alla griglia, ed è altamente nocivo per la salute umana.

PCB: I policlorobifenili sono considerati inquinanti persistenti, fattore dovuto alla elevata tossicità. Il PCB entra soprattutto nei sistemi acquosi, penetra nel corpo degli animali ed essendo liposolubile, passa e si accumula nei tessuti adiposi. La tossicità diretta non è quella più pericolosa, in quanto per uccidere un topo occorrono circa 5 grammi di PCB per ogni chilo corporeo, invece è la somministrazione prolungata e quindi l’accumulo che porta alla morte. Il PCB penetra e si diffonde nel fegato, nei tessuti nervosi e in tutti gli organi e tessuti ad alta componente lipidica.

Diossina: Le diossine, nel loro insieme sono molecole molto varie a cui appartengono composti cancerogeni. A esse vengono ascritti composti estremamente tossici per l’uomo e gli animali, arrivando a livelli di tossicità valutabili in ng/kg, sono dunque tra i più potenti veleni conosciuti.

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