VELLETRI: SUCCESSO PER L’INAUGURAZIONE DEL TEATRO ARTEMISIO. (FOTO E VIDEO)

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CULTURA -Da quanto tempo un piccola parte di Velletri, il centro del centro storico, non era illuminata, vissuta, guardata e ammirata?

Da quanto tempo le luci e i suoni non facevano più parte di vicolo della Barcaccia, della scalinata e del cinema Artemisio? Della sua piazzetta e ancora delle stradine intorno? Sono passati venticinque lunghi anni dal giorno dell’ultima proiezione, il film non lo ricordiamo, ma dal 1987 i giorni si sono trasformati in attese e polvere, degrado e speranze. Ma da ieri sera, 10 novembre 2012, finalmente le luci si sono riaccese all’Artemisio, che d’ora in poi non chiameremo più solo e soltanto cinema, come forma riduttiva di quel luogo, ma Teatro, la giusta accezione di cui si è riappropriato. Il Teatro Artemisio, intitolato da ieri sera alla memoria di Gian Maria Volontè, si è ripreso il suo posto d’onore tra i luoghi più importanti di Velletri e chi gli ha voluto rendere omaggio lo ha fatto in grande. Una parte del Corso della Repubblica, di via del Comune fino al Teatro, sono stati trasformati in un lunga scenografia, una serie di piccoli set dei più noti film di Federico Fellini.

Il primo ciak ha dato il via al lungo percorso, nel corso del quale la gente ha potuto rivivere scene di: Ginger e Fred, 8 e mezzo, La Strada, Lo Sceicco Bianco, La Dolce Vita. Il lungo serpentone è stato guidato dal personaggio di Carla, amante del protagonista del film 8 e mezzo, che con la sua bellezza e la sua ironia, ha condotto le tante persone presenti fin davanti all’Artemisio. Piccolo intoppo a piazza Cairoli dove, allestita la scena del film La Strada, gli attori hanno dovuto aspettare un pò per la protesta di un gruppo di insegnanti contro la nuova riforma scolastica. Gli animi per un pò si sono accesi, tra i manifestanti che volevano anch’essi il loro giusto momento di notorietà per far sentire le loro ragioni e gli organizzatori della fastosa inaugurazione. Tutto si è sistemato in poco tempo e anche Zampanò e Gelsomina hanno dato il loro contributo. 

Ancora pochi passi e proprio sotto la torre del Trivio altra scena, stavolta tipicamente romana di un’osteria dove il proprietario grida il menù ai clienti, prendendoli sopratutto in giro. Pochi passi ancora e ci siamo calati nel film Lo Sceicco Bianco: Wanda incontra il suo mito, Fernando Rivoli e ne rimane entusiasta. Nel frattempo, anche sulla piazzetta antistante il teatro andava in scena il bagno della fontana di Trevi della bella Anita Ekberg. Ma il teatro aspettava il taglio del nastro e soprattutto di essere ammirato nella ritrovata bellezza. I legni e le stoffe che ricoprono pareti e poltrone hanno donato un profumo piacevolissimo al luogo che ora sembra abbia solo voglia di accogliere sempre più gente. Per la primissima serata, quella di ieri sera, il parterre era di tutto rispetto, dedicato soprattutto alle autorità: il Sindaco Fausto Servadio e consorte, il Vescovo, Sua Eccellenza Vincenzo Apicella, il Presidente del Tribunale di Velletri, dott. Francesco Monastero. E poi, un emozionatissimo assessore alla Cultura, Daniele Ognibene, il Sindaco di Lariano, Maurizio Calicciotti, i vertici militari e della Polizia. E ancora, l’importantissima presenza di Francesco Rosi, un maestro del cinema italiano d’autore, con accanto Angelica Ippolito, una delle più note attrici teatrali italiane, nonchè compagna di Gian Maria Volontè e Giovanna Volontè, unica figlia dell’attore. 

In più, Paola Petri la vedova dell’altro grande regista del cinema italiano di cui vogliamo ricordare il titolo di uno sei suoi film più belli: Indagini su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, interpretato proprio da Gian Maria Volontè. Dopo il taglio del nastro fatto del Sindaco Servadio assieme al Vescovo Apicella si sono rincorsi i discorsi ufficiali: quello dell’assessore Ognibene che ha ricordato il lungo cammino per restituire il teatro alla città, quello del Sindaco che ha ricordato soprattutto i nomi di quelli che fecero parte del comitato Salviamo l’Artemisio e che il primo cittadino ha definito pionieri: Lucio Sartorio, Gian Maria Volontè, Patrizio Saraceni, Valerio Ciafrei, Bruno Cesaroni, Claudio Tosti e tanti altri. Ad Angelica Ippolito e Giovanna Volontè è stata donata una scultura di Sergio Gotti. Anche Francesco Rosi ha dedicato un pensiero di speranza dichiarando che la rinascita del teatro è frutto di quella perseveranza che non fa fermare gli animi forti e fa realizzare le cose più belle. 

Un momento divertente c’è stato quando Vera Dani, che ha presentato con maestria la serata, ha chiamato sul palco il sig. Trombetti mitico custode dell’Artemisio per quarant’anni, che ha voluto sottolineare, tra gli applausi e le risate del pubblico, che quella era la prima volta che vedeva lo spettacolo seduto in poltrona e non dalla regia o da dietro le quinte. E così è toccato a lui l’onore di riaprire il bellissimo velluto rosso del sipario e dare il via il concerto “Carmina Burana” di Carl Orff, diretto da Claudio Micheli. La serata si è conclusa con un sontuoso rinfresco presso il palazzo comunale. 


Alcuni momenti della serata inaugurale:

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