Arte: dal 7 novembre a Velletri una mostra sul “Grand Tour”

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Ritratto di Goethe nella campagna romana – 1787
CULTURA – Si inaugurerà mercoledì 7 novembre, alle ore 17:00, presso lo spazio espositivo di Porta Napoletana, la mostra d’arte “Grand Tour – Viaggiatori alla ricerca delle auree, Pellegrini in cerca di indulgenze”. Mostra che ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Velletri. Filo conduttore dell’esposizione di oggetti, stampe, libri e dipinti, appunto il Grand Tour, il viaggio che i ricchi aristocratici europei, a partire dal XVII secolo, compivano visitando soprattutto Francia, Italia e Grecia, itinerario che poteva durare alcuni mesi o svariati anni e che aveva lo scopo di conoscere luoghi che avrebbero migliorato vari aspetti della loro vita: conoscenza storica per ciò che riguarda i viaggi in Grecia, culturale per ciò che riguarda quello in Italia, viaggio in Francia con lo scopo soprattutto educativo, ovvero per per migliorare il comportamento in pubblico. Ma il Grand Tour è anche il viaggio dei pellegrini, forse la pietra miliare del moderno turismo, che compivano per visitare città sacre come Gerusalemme o Santiago de Compostela. 
Fu Bonifacio VIII Caetani (1294-1303) ad indire nel 1300 il primo Giubileo a Roma e, da allora, ne sono stati celebrati venticinque, con intervalli diversi tra loro. Semel in saeculo, un Giubileo ogni cento anni, era la regola, ma ben presto la cadenza venne ridotta a cinquanta, poi a trentatré, in rapporto alla vita di Cristo, ed infine a venticinque anni.
La visita alle basiliche all’inizio si limitava a quelle di S.Pietro e S.Paolo ma Clemente VI (1342-1352) oltre a dimezzare il periodo di intervallo vi aggiunse la basilica di S. Giovanni; successivamente venne inclusa anche S.Maria Maggiore e poi S.Sebastiano, Santa Croce in Gerusalemme e S.Lorenzo. E cosi Roma, la Città eterna perché Caput mundi, L’Urbs per antonomasia, sin dal Trecento divenne tappa d’obbligo di ogni pellegrino per “lucrare” le indulgenze nella basilica di S.Pietro, primo vescovo di Roma, e in quella dell’apostolo più vicino al Signore, S.Paolo.
Ben presto, però, sin dal Quattrocento, questi pellegrini salmodiami in cerca di “remissione di peccati” vennero affiancati da altrettanti viaggiatori, questa volta umanisti e studiosi della civiltà classica, che fecero di Roma la vera e incontrastata capitale del turismo c un centro culturale internazionale.
Tra gli stranieri numerosissimi furono gli artisti, i pittori ed i musicisti che dalla permanenza a Roma ricevettero un’impronta indelebile sia per la loro formazione che per quella della nazione d’origine nella quale, è bene ricordare, non sempre ritornarono, eleggendo cosi la nostra penisola a loro patria spirituale.
Più di uno di questi intellettuali si fece “immortalare” sullo sfondo del Colosseo o della Campagna romana a cominciare da Goethe ritratto dal suo amico Tischbein – e, di recente, il maestro Giuseppe Cherubini l’ha “folgorato” nel bronzo assieme alla Bella milanese incontrata nei Castelli romani – a riprova di esserci stato.
Prima di partire per l’Italia questi viaggiatori si preparavano leggendo libri di storia e d’arte, consultando carte geografiche e guide, trattati sulla flora e la fauna del paese da visitare e portavano con sé piccoli scrittoi, bussole, binocoli e quant’altro potesse necessitare affinché il viaggio fosse più istruttivo e più confortevole.
Tutto ciò troverete in questa piccola ma stimolante mostra e se oltre ai quadri, le stampe e le carte geografiche riproducenti vedute, costumi e piante dell’Agro, assieme ai libri di viaggio, alle guide, agli scrittoi e, perché no?, stiracravatte e bastoni “animati” contenenti flaconi di whisky o stiletti e lame per difendersi, riuscirete a far vostra anche l’ansia di questi viaggiatori alla ricerca di quella civiltà classica che solo il nostro paese poteva dare, la visita a Porta Napoletana più che riempire dei vasi avrà acceso dei fuochi e, al pari di quei giovani ai quali i genitori cercano con amore di mettere le ali, riuscirete finalmente a volare da soli.
La mostra chiuderà i battenti il giorno 11 novembre, le bellezze che potremo ammirare provengono dalle collezioni private di Luigi Sellaroli e Renato Mammucari.
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