Tutto quello che c’è da sapere prima di aprire la Partita Iva

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Nel mondo del lavoro autonomo e dell’imprenditoria, uno dei passi indispensabili da compiere prima dell’inizio di un’attività è l’apertura di una Partita IVA, la sequenza di 11 lettere e numeri che identifica in maniera univoca il soggetto che esercita l’attività, di impresa e non, rilevante ai fini dell’imposizione IVA. Ma cosa bisogna sapere prima di procedere?

Significato di Partita IVA

Il primo ste è comprendere bene cosa significa avere una Partita IVA. Il codice identifica univocamente la propria attività commerciale o professionale e lo status di Partita IVA comporta non solo il pagamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto, ma anche di altre imposte come IRAP e IRPEF, oltre ai contributi INPS e all’assicurazione INAIL.

Costi e procedura di apertura

In secondo luogo è necessario avere sufficiente conoscenza di costi e procedure. L’apertura della Partita IVA è un processo generalmente privo di costi diretti, fatta eccezione per l’eventuale consulenza di un professionista (commercialista). La procedura prevede la compilazione di modelli specifici e l’iscrizione al Registro delle Imprese, oltre che al REA in determinati casi.

Regime fiscale

Terzo passo è la scelta del regime fiscale giusto per il proprio genere di attività. La scelta cruciale per molti lavoratori autonomi è quella tra regime forfettario o ordinario. Il regime forfettario offre vantaggi per le nuove attività, ma ha limiti di ricavi e restrizioni su determinate deduzioni. Il regime ordinario è più complesso ma potenzialmente più vantaggioso per attività più grandi o consolidate.

Ultime novità

È altresì importante essere al corrente di tutte le ultime novità normative in materia di Partita IVA. Il 2023 ad esempio ha portato con sé significativi cambiamenti e aggiornamenti che ogni futuro titolare di Partita IVA dovrebbe conoscere. La legge di Bilancio 2023 ha alzato il limite per usufruire della flat tax al 15% (regime forfettario) fino a 85mila euro di ricavi (fatturato). Questo aumento ha offerto un respiro ai piccoli imprenditori e liberi professionisti in un contesto di inflazione crescente. Va comunque rilevato che superando i 100mila euro di ricavi, si esce dal regime forfettario, con conseguente differente calcolo delle imposte da versare. Da gennaio 2024 invece è stato esteso il fisco digitale con obbligo di fornire documentazione digitale anche per i contribuenti sotto i 25mila euro.

Approccio al lavoro

Lavorare come freelance o professionista autonomo con Partita IVA offre libertà e flessibilità ma richiede anche una buona pianificazione fiscale e finanziaria, certamente migliore rispetto a chi decide di lavorare come dipendente (con un reddito mensile fisso o comunque meno variabile). È dunque fondamentale considerare tutti i costi detraibili o deducibili, l’eventuale assunzione di collaboratori o l’apertura in forma societaria. Ma vale la pena anche tutelarsi rispetto ai fattori di rischio che possono provocare un’interruzione dell’attività. Nel campo delle assicurazioni ad esempio si può trovare un’offerta di assicurazione personale infortuni che può arrivare a garantire una diaria per eventuali giorni di degenza e rimborso per le spese di cura.

Pianificazione e visione futura

Prima di aprire una Partita IVA, infine, è essenziale valutare il proprio mercato di riferimento, i potenziali clienti e la sostenibilità a lungo termine dell’attività. Porsi domande sul proprio futuro professionale e su eventuali esigenze di espansione può aiutare a scegliere la struttura aziendale più adeguata.

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