Nemi, in scena “Il diario di Irene Bernasconi”, maestra coraggiosa del ‘900

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CULTURA – “Il diario di Irene Bernasconi” è uno spettacolo tratto dal diario omonimo, pubblicato all’interno del libro “I granci della marana. Irene Bernasconi e la Casa dei Bambini di Palidoro”, a cura di Elio Di Michele, autore insieme a Lorenzo Cantatore, Ezio Di Genesio Pagliuca, Hilda Girardet, Marta Mattiuzzo, Nina Quarenghi, Laura Rossin, Egildo Spada e Marcello Teodonio (Edizione Il Formichiere).

Irene Bernasconi è una maestra del Canton Ticino, formatasi a a Ginevra e “patentata” presso la Società Umanitaria di Milano nel nuovissimo Metodo Montessori.

Nel dicembre del 1915, a 29 anni, Irene lascia “la famiglia cara” e il patrio Ticino, “spinta da un sentimento umanitario” per fare scuola “in un posto dove non voleva andare nessuno, fra gente primitiva, bisognosa d’affetto; fra bambini anche sporchi, scalzi, stracciati: bambini vicini alla terra”, nella “Casa dei bambini secondo il metodo Montessori” di Palidoro.

I suoi piccoli scolari sono figlie e figli dei guitti, popolazione semi nomade, veri paria della campagna, i più umili, i più sfruttati, i più miserabili lavoratori della terra, che, lasciate le case della Ciociaria, giungevano a Palidoro in autunno per poi fuggirsene all’inizio dell’estate, scacciati dallo spettro della temibile malaria.

In scena, l’attrice e regista Laura Nardi, con l’ausilio di venti marionette, ripercorre l’anno che Irene Bernasconi trascorse con i suoi piccoli scolari. Un incontro struggente tra due culture: una giovane donna, il suo fiero impegno civile e la bellezza di una cultura contadina antica e sottovalutata.

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