Colleferro, inaugurata la piazza Bianca dedicata a Willy Monteiro

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ATTUALITA’ – Per il terzo anniversario della morte di Willy Monteiro Duarte, ucciso barbaramente a calci e pugni, è stata inaugurata Piazza Bianca a lui dedicata a Colleferro, dove trovò la morte, in pieno centro cittadino.

 La piazza è stata inaugurata dal Sindaco Pierluigi Sanna insieme alla famiglia del ragazzo, presenti la mamma Lucia, il padre Armando, la sorella Milena, altri familiari, tanti amici e concittadini di Colleferro e Paliano, il vicino paese del frusinate dove viveva.

Il taglio del nastro della Piazza Bianca, che rappresenta la purezza e la sincerità del povero ragazzo e anche la speranza per gli altri giovani, è stata fatto alla presenza dei sindaci dei Castelli Romani, di molti Comuni della provincia di Roma, di quello di Paliano (Frosinone) Domenico Alfieri, dove viveva il ragazzo capoverdiano con la famiglia, del Comandante provinciale dei Carabinieri Generale Marco Pecci, del Prefetto di Roma Lamberto Giannini. Hanno preso parte alla cerimonia oltre mille persone, numerosi consiglieri comunali,  regionali, delegati di Città Metropolitana, assessori regionali, la vice presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, l’assessore regionale Giancarlo Righini e molti altri rappresentanti delle istituzioni, del Parlamento e del Senato.

Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, ha mandato i suoi calorosi e affettuosi saluti alla famiglia di Willy Monteiro ed a tutti i presenti ma non è potuto intervenire in quanto era a Napoli per il funerale del ragazzo ucciso qualche giorno fa dopo un litigio per motivi di parcheggio a Caivano.
La notte della spietata aggressione a calci e pugni violentissimi, il comandante della locale stazione di Colleferro, luogotenente Antonio Carella, alle 3,30 di notte scese nella piazza sottostante subito dopo l’aggressione, sentendo dalla sua abitazione le grida e le urla concitate, dalla vicina caserma dei Carabinieri. Insieme ad altri due colleghi del nucleo radiomobile della Compagnia di Colleferro, appena un quarto d’ora dopo i tragici fatti, fermarono gli autori della vile, spietata e folle aggressione.

Erano fuggiti in un bar di Artena, erano in 5, tra cui i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, noti combattenti della disciplina della MMA e delle arti marziali già conosciuti alle forze dell’ordine.

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