Aspal Lazio, il presidente Stefano Giammatteo: “L’agricoltura italiana è al collasso”

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr +

ATTUALITA’ – Un lungo sfogo, quello di Stefano Giammatteo, presidente Aspal, per i problemi in cui versa l’agricoltura del Lazio e non solo: “Ormai siamo giunti al capolinea, la situazione economica delle nostre campagne è ormai al collasso, con agricoltori sempre più indebitati, non solo per via della pandemia e del conflitto in Ucraina ma soprattutto per l’aumento sproporzionato dei costi di produzione (gasolio agricolo, corrente elettrica e tutte le altre materie prime ).

Dall’altro lato gli agricoltori devono soccombere continuamente anche per le speculazioni dei prezzi dei prodotti agricoli al campo con continui cartelli che vengono imposti al settore primario senza controllo;  soprattutto nel settore ortofrutticolo e  vitivinicolo.

In merito a queste speculazioni, bisogna intervenire con una legge di Stato che certifichi il costo di produzione annuale di ogni prodotto agricolo coltivato al campo rafforzando a tutti gli effetti  la legge europea del 2019, che   combatte e sanziona pesantemente le pratiche commerciali sleali.

Ci sono vari strumenti che permettono di arrivare a tutto ciò: Ismea, antitrust, commissione uniche nazionali, camere di commercio ecc. ecc.. Inoltre sarebbe ora che tutte le istituzioni si attivassero una volta per tutte, per istituire un nuovo piano assicurativo nazionale che preveda il superamento della legge nazionale 102 del 2004 e dia la possibilità a tutti gli agricoltori di assicurare il proprio reddito aziendale annuale, da ogni tipo di avversità: climatica, fitopatologica ed anche sui danni da fauna selvatica.

Ormai il clima sempre più tropicale nel nostro paese, sommato agli altri danni continui causati dai cinghiali ed altre specie di fauna selvatica ed anche i continui danni causati dalle varie fitopatie incontrollabili, (vedi moria sul kiwi) non lasciano scampo alle nostre produzioni ormai sempre più danneggiate con conseguenti perdite di reddito.

A tutto questo bisogna aggiungere le difficoltà a reperire manodopera, soprattutto quella qualificata e formata e gli eccessivi costi e vari  adempimenti per assumerla. Ormai noi agricoltori italiani ci troviamo di fronte ad un bivio: o chiudiamo e abbandoniamo definitivamente i nostri terreni oppure bisogna intervenire immediatamente prima che sia troppo tardi. Cosa intende fare la politica di fronte a questa situazione?”.

Condividi.

Non è possibile commentare.