Anche l’Aspal alla Prefettura di Latina per discutere di caporalato

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ATTUALITA’ – Lo scorso mercoledì 30 giugno si è svolto stato un incontro importante presso la prefettura di Latina, per affrontare ed approfondire la questione del caporalato in agricoltura.

All’incontro erano presenti tutti i sindacati riconosciuti delle aziende agricole e dei lavoratori. Anche l’associazione autonoma dei produttori agricoli del Lazio, ( ASPAL) è stata invitata a questa audizione molto importante, ed è stata rappresentata dal suo presidente Stefano Giammatteo, il vice presidente Remo Bagaglini ed anche dal segretario del direttivo Andrea Colonnelli.

La riunione è stata presieduta dal prefetto, Maurizio Falco ed anche dal Senatore della
repubblica, Gian Claudio Bessa. Il presidente Giammatteo, nel suo breve intervento ha condannato a
nome della sua associazione, ogni forma di sfruttamento e di caporalato, facendo però notare che ci sono
comunque migliaia di agricoltori anche sul nostro territorio, cosi come in tutta Italia, che si comportano
onestamente con i braccianti senza sfruttare nessuno.

“Ma in realtà siamo proprio noi agricoltori, ha continuato nel suo intervento il presidente Aspal, che siamo spesso sfruttati all’interno della filiera agroalimentare, ormai sempre più in mano alle grosse lobby commerciali ed alla piccola e grande distribuzione organizzata, le quali decidono il prezzo dei nostri prodotti agricoli al campo, ancor prima di essere raccolti, e noi agricoltori purtroppo abbiamo pochissimo potere contrattuale.

Questo prezzo al campo quindi, spesso conviene solo a loro, ed è quasi sempre al di sotto del nostro
relativo costo di produzione, strozzando sempre di più gli agricoltori, che nel frattempo, tra le continue
calamità naturali, le fitopatie che ultimamente hanno danneggiato il nostro kiwi e non solo, gli aumenti
continui dei costi di produzione e degli adempimenti burocratici, sono arrivati ormai agli sgoccioli.

Questo problema di filiera ha concluso il presidente dell’Aspal lo abbiamo denunciato da quando
siamo nati, ma la politica non ci ha mai ascoltato. Adesso, se non si interviene subito, rischiamo di perdere completamente, un patrimonio economico ma anche culturale, che in tutto il Lazio, ci ha sempre contraddistinto per la qualità, la genuinità e la freschezza di tutti i nostri prodotti agricoli”.

Dopo aver ascoltato tutti gli interventi,sua eccellenza il prefetto ed il senatore Bessa, hanno preso
impegno di portare all’attenzione di chi di dovere,sia le esigenze dei lavoratori, affinchè venga stroncato
definitivamente il fenomeno del caporalato,ma anche quello dei datori di lavoro,visto che sono migliaia in
ITALIA a lavorare onestamente, ma nonostante tutto spesso non hanno reddito, per i motivi sopraelencati.

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