Carabinieri contro il bracconaggio, ritrovati strumenti per il maltrattamento degli animali

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CRONACA – Non si ferma l’attività di contrasto al bracconaggio da parte dei carabinieri forestali, che con l’ operazione Re-Call 4, hanno portato i primi buoni risultati.

L’attività di contrasto all’esercizio illecito della caccia nella Provincia di Roma ha avuto nei giorni scorsi consistenti sequestri e denunce. E ad oggi l’attività dei militari delle Stazioni dipendenti dal Gruppo Carabinieri Forestale di Roma si riassume in questi dati: 15 fucili da caccia, 9 richiami elettronici sequestrai a cacciatori in corso di attività venatoria, 3 richiami elettronici a sequestrati a carico di ignoti; 15 cacciatori denunciati e 24 violazioni amministrative contestate per circa 4.000 € complessivi.

I controlli hanno interessato più di 100 cacciatori e si sono concentrati sul Litorale Romano, tra Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Ostia e altri comuni, ai Castelli Romani, nella valle Tiberina e nella valle dell’Aniene. Impegnate le Stazioni dei Carabinieri Forestale di Civitavecchia, Tolfa, Manziana, Sant’Oreste, Palombara Sabina, Palestrina, Rocca di Papa, Guidonia Montecelio, Pomezia, Roma, Ostia, Velletri, Monterotondo, in collaborazione con le guardie venatorie volontarie della L.I.P.U. il cui apporto professionale ed operativo ha dato un contributo sostanziale all’attività di controllo.

Purtroppo ancora oggi ci sono molti illeciti nell’esercizio dell’attività venatoria, illeciti che spesso sfociano nel bracconaggio vero e proprio con attuazione di pratiche illegali e che configurano anche i reati di maltrattamento e uccisione di animali.

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