Clan Casamonica, 31 arresti con l’aggravante del metodo mafioso

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CRONACA – Circa 250 militari del Comando Provinciale Carabinieri di Roma, con l’ausilio di unità cinofile, un elicottero dell’Arma e del personale dell’8° Reggimento “Lazio” hanno arrestato 31 persone, fra cui 11 donne, con le accuse di associazione mafiosa organizzata dal cosiddetto Clan Casamonica, operante nella zona Appia-Tuscolana di Roma, con base operativa in vicolo di Porta Furba.

A capo dell’organizzazione, Giuseppe Casamonica, recentemente uscito dal carcere dopo circa 10 anni di detenzione. Gli arrestati sono ritenuti responsabili, in concorso fra loro e con ruoli diversi, di aver costituito un’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché di ulteriori reati quali estorsione, usura, concessione illecita di finanziamenti ed altro, tutti commessi con l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sono state avviate nell’estate del 2015, ancor prima degli sfarzosi funerali di “Zio Vittorio”, ed hanno permesso di documentare l’esistenza di un’associazione mafiosa strutturata su più gruppi criminali, prevalentemente a connotazione familiare, dotati di una propria autonomia decisionale, operativa ed economica e dediti a vari reati tra i quali lo spaccio di stupefacenti, l’usura, le estorsioni ed altro.

E’ emerso che il Clan Casamonica si avvalga tuttora di numerose figure, con disponibilità di armi che parlano il Sinti, una lingua difficilmente decifrabile che conferisce forza al gruppo, permettendo ad ogni singolo appartenente di avere atteggiamenti di prevaricazione.

Le indagini hanno documentato una fiorente attività di spaccio nella zona sud-est della Capitale, con canali di approvvigionamento anche dalla Calabria, nonché numerosi episodi di estorsione ed usura in danno di commercianti ed imprenditori, del posto e non, che a loro si sono rivolti nel tempo per prestiti di somme di denaro, anche consistenti, stabilendo di fatto con i creditori un legame a vita.

Si è accertato, infatti, che le persone offese, una volta ricevuto un prestito dai CASAMONICA, non riescono praticamente più a sottrarsi alle richieste di denaro da parte degli indagati, che continuano anche a distanza di anni e che, ad un certo punto, assumono una matrice estorsiva. Tra le vittime anche personaggi noti del mondo dello spettacolo, sembrerebbe anche il noto conduttore radiofonico, Marco Baldini.

Le manette sono scattate anche per un calabrese di San Luca affiliato ad una nota famiglia mafiosa operante nella locride che rappresentava uno dei canali di rifornimento della cocaina per i CASAMONICA attestati a Porta Furba. Fra gli arrestati anche appartenenti ai cugini SPADA, alcuni dei quali abitanti in vicolo di Porta Furba. Fra essi anche il noto pugile, ex campione italiano, Domenico SPADA, detto “Vulcano”.

Sequestrati anche diversi beni, tra cui una palestra a Marino riconducibile al citato “Vulcano”, un ristorante alle spalle del Pantheon, un centro estetico ed una discoteca a Testaccio, oltre a numerosi conti correnti ed autovetture nella disponibilità degli indagati. Sequestrati anche diversi alloggi popolari dislocati a Roma e provincia, attualmente occupati irregolarmente da alcuni degli indagati. E’ stato accertato come, da oltre 10 anni, uno di essi sia stato occupato con violenza al legittimo possessore, oggi ultrasettantenne, costretto a vivere per strada.

Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati vari conti correnti, circa 50.000 euro in contanti, 20 autovetture, decine di orologi di lusso e numerosi appunti manoscritti utili al proseguo delle indagini.

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