Usura, estorsione e sodalizi mafiosi: 9 arresti e sequestri della Gdf di Roma

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CRONACA – Ammonta a ben 11 milioni di euro il valore dei beni sequestrati nelle ultime ore dalla Guardia di finanza, nell’ambito dell’operazione “Terza età”.

La massiccia azione di contrasto alla criminalità organizzata, che oltre 150 finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno portando avanti dall’alba di oggi, ha condotto finora anche alle misure cautelari per 9 persone.

Diversi i capi d’accusa. Gli interessati, a vario titolo, sono stati ritenuti responsabili di associazione a delinquere, usura, estorsione, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, truffa aggravata ai danni dello Stato, riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni.

L’operazione, richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia, ha portato alla luce un complesso sistema criminale, dedito al reinvestimento di guadagni illeciti nei settori più disparati. Dal commercio di autoveicoli all’attività alberghiera (un lussuoso albergo di Praga è attualmente tra i beni in custodia), passando per la ristorazione e i prodotti petroliferi, l’organizzazione disponeva di notevoli somme di denaro, per un giro d’affari milionario.

Sequestrate anche due strutture protette per anziani (da qui il nome dell’operazione) di San Cesareo, gestite – tramite prestanome – dalla famiglia Licenziato, di origini campane. Proprio al vertice del sodalizio malavitoso, sarebbe stato il pregiudicato Mario, 71enne, assistito dal figlio 37enne Mauro nella gestione delle attività illecite. Quest’ultimo, insieme al fratello Gianluca e al comando della madre Carmela (detta “Lady cocaina”, già detenuta a Rebibbia), avrebbe diretto un ingente traffico di droga tra Napoli e Roma.

Quanto scoperto dalle Fiamme gialle grazie ad appostamenti, intercettazioni, pedinamenti e accertamenti economici, tuttavia, ha rivelato ulteriori affiliazioni criminali, non limitate alla sola famiglia Licenziato. Tra gli arrestati, infatti, vi è anche Elvis Hudorovich, detto Giovanni lo zingaro, 41enne che faceva da tramite tra la famiglia campana e il clan dei Casamonica, occupandosi di estorsione e usura, soprattutto ai danni di imprenditori in difficoltà, con tassi d’interesse che arrivavano fino al 570 percento.

I Finanzieri, oltre a confermare i profondi legami di Mario Licenziato con la Nuova famiglia, cartello camorristico capeggiato da Michele Zaza, detto “u’ pazz”, hanno portato avanti l’operazione partendo da altre indagini, che lo scorso anno avevano condotto alla cattura di Massimo Nicoletti, figlio di Enrico, storico cassiere della banda della Magliana.

Lorenzo Mattia Nespoli

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