Genzano, dipendenti comunali in agitazione dopo le parole di Lorenzon

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POLITICA – Non sono andate giù ai dipendenti comunali di Genzano le esternazioni del Primo cittadino Lorenzon, pronunciate durante il suo intervento alla convention del Movimento 5 stelle, che si è tenuta dal 22 al 24 settembre a Rimini.

Le parole del Sindaco, che ha denunciato presunti legami di parentela tra gli stessi funzionari o tra impiegati ed ex rappresentanti del Comune castellano, hanno provocato grande indignazione, sia tra i dipendenti che nelle forze politiche di opposizione.

Polemiche, proteste e dissidi, a distanza di oltre una settimana, sembrano essere tutt’altro che destinati a placarsi, visto anche il sostanziale silenzio di Lorenzon sull’argomento. Il Sindaco ha infatti evitato di fornire chiarimenti su quanto detto, nonostante le ripetute richieste ricevute in tal senso, anche nella sede istituzionale della seduta consiliare del 29 settembre scorso.

Di «mancanza di prese di posizione», «denigrazione generalizzata verso i dipendenti comunali» e «delegittimazione delle organizzazioni e delle sedi preposte al confronto» ha parlato il Pd di Genzano, in un comunicato sull’ultimo Consiglio comunale. Commentando quanto accaduto, il partito di opposizione ha affermato che «l’amministrazione di Genzano si caratterizza solo nello scontro e nelle accuse», non riuscendo «nelle attività più basilari di confronto con la sua stessa amministrazione».

Sul piede di guerra anche le sigle sindacali. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, preso atto delle mancate scuse del Primo cittadino, si sono riunite in un’assemblea generale, alla quale hanno preso parte quasi tutti i dipendenti comunali. Al centro dell’incontro, i malumori e l’indignazione per le mancate scuse del Sindaco, nonché la denuncia di condizioni di lavoro degradate, in ambienti «inadatti e fatiscenti, senza un minimo di collaborazione della giunta».

La riunione ha portato i sindacalisti a decretare lo stato di agitazione dei funzionari comunali e a indire, in assenza di scuse pubbliche, una giornata di sciopero. A tale scopo, è stato richiesto un incontro con il Prefetto di Roma, volto alla conciliazione ufficiale tra dipendenti e Primo cittadino.

Lorenzo Mattia Nespoli 

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