Disagi senza fine per i tir a Frattocchie, proseguono le battaglie del Comitato

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ATTUALITA’ – Asfalto sgretolato, case che tremano, viabilità congestionata e pericoli costanti. Così potrebbe sintetizzarsi la situazione di via del Divino Amore e via Nettunense nella frazione marinese di Frattocchie. Le trafficate arterie sono afflitte ormai da anni dal problema dei mezzi pesanti.

Sono infatti circa seicento i tir che ogni giorno percorrono quelle strade, passando vicinissimi alle abitazioni, sfiorandosi fra loro e mettendo a rischio la circolazione dei pedoni. Il “calvario” dei residenti è iniziato nel settembre 2013, quando un’ordinanza provinciale ha interdetto il passaggio degli autoarticolati sull’Ardeatina, tra il km 11,900 e il 14,400. Per effetto di questa normativa, i camion sono costretti a deviare proprio su via del Divino Amore per raggiungere la Nettunense, e viceversa.

Da allora i residenti sono sul piede di guerra, decisi a sensibilizzare l’opinione pubblica sui disagi che vivono quotidianamente. Negli anni è cambiata la Giunta di Marino, si sono susseguiti esposti in Procura, incontri con le istituzioni, mozioni in Comune, manifestazioni, servizi televisivi di denuncia, ma nonostante tutto il problema rimane vivo.

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Il Comitato “No Tir Frattocchie”, presieduto da Antonello Burli, continua a portare avanti la battaglia con decisione «per la sicurezza e la salute dei cittadini». Proprio lo scorso 24 maggio si è svolta una passeggiata ecologica cui hanno partecipato i residenti della zona.

«Il passaggio continuo dei Tir – ha fatto sapere il Comitato – è la causa principale dello sgretolamento del manto stradale che origina le tante buche e dossi presenti sul percorso. I sobbalzi dei mezzi rendono impossibile anche il riposo notturno degli abitanti».

«Senza considerare – hanno detto ancora i rappresentanti di “No Tir” – il pericolo che i pedoni corrono sia in attraversamento che camminando lungo i marciapiedi, costeggiati a raso dagli autocarri. La carreggiata delle due strade risulta nettamente inferiore rispetto al minimo previsto per il passaggio di automezzi oltre le 6,5 tonnellate».

Lorenzo Mattia Nespoli

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