Incendio Eco X: diffusi i primi dati sulla qualità dell’aria

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CRONACA – Una vicenda ancora in divenire, quella riguardante l’emergenza ambientale causata dall’enorme incendio alla Eco X di Pomezia, divampato nella mattinata di venerdì 5 maggio. In questi giorni, infatti, si stanno susseguendo ininterrottamente comunicati più o meno allarmanti su quanto si è disperso nell’aria a seguito del rogo, e risulta difficile comprendere appieno la reale situazione.

Al momento, le certezze riguardano la presenza di amianto sulle coperture dei capannoni di via Pontina Vecchia. Il materiale edilizio tossico, tuttavia, non si sarebbe liberato in aria. È quanto ha riferito ieri, durante il question-time alla Camera, il Ministro della salute Beatrice Lorenzin, e confermato poi dalla Regione Lazio, alla luce dei primi risultati dei rilevamenti.

«Non si registra una significativa dispersione di fibre di amianto nei pressi dello stabilimento – ha comunicato il Crra, Centro di riferimento regionale amianto -. Secondo quanto emerge dagli accertamenti con le microfotografie, il particolato raccolto mostra l’assenza di fibra di amianto, ma una prevalenza di materiale organico, di micro particelle inorganiche e rare fibre vetrose artificiali».

La situazione non dovrebbe destare preoccupazioni nemmeno per quanto riguarda la presenza di idrocarburi negli ortaggi, sempre secondo quanto riferito dalla Regione dopo le analisi effettuate dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana sui pascoli e sulle coltivazioni delle zone limitrofe.

I rilevamenti delle centraline Arpa, poi, hanno evidenziato che i valori di particolato (PM10) sono schizzati ben oltre i limiti di legge nelle giornate immediatamente successive al rogo (con picchi massimi raggiunti domenica 7 maggio), per poi tornare a livelli accettabili. Le alte concentrazioni di PM10 raggiunte, come ha sottolineato il Comune di Pomezia, dipenderebbero anche dalle sostanze idriche (aerosol) utilizzate durante lo spegnimento dell’incendio.

I dati sulla qualità dell’aria, tuttavia, non sono ancora definitivi. Nelle prossime ore, infatti, saranno diffusi quelli sulle diossine originate dalla combustione dei materiali di scarto presenti alla Eco X. Intanto, il Comune di Roma ha rettificato il divieto di approvvigionamento alimentare per le mense scolastiche dalle aziende che si trovano nelle vicinanze della zona dell’incendio. Inizialmente l’interdizione era stata disposta erroneamente per un’area di 50 km, scesi poi a 5.

Lorenzo Mattia Nespoli 

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