Premio Roma Pane 2016, quattro riconoscimenti al larianese Tiziano Cavola

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Da sin. Tiziano Cavola e Paolo Di Giacomantonio

ATTUALITA’ – Risultati importanti, che rappresentano pienamente il valore di un prodotto locale di eccellenza, famoso e apprezzato anche oltre i confini dei Castelli Romani. Stiamo parlando dei premi ottenuti da Tiziano Cavola uno dei più noti panettieri di Lariano, membro dell’Associazione Pane di Lariano che ha partecipato al concorso romano e nazionale “Premio Roma Pane 2016”. 53 aziende, per un totale di 175 prodotti consegnati, si sono sfidate da ogni parte d’Italia nella competizione promossa dalla Camera di Commercio capitolina attraverso l’Arm, Azienda Romana Mercati.

L’obiettivo della gara è stato quello di promuovere i prodotti di eccellenza nel settore cerealicolo, tramite l’ausilio di una giuria di dieci degustatori professionisti, che hanno valutato pani e dolci da forno sulla base di rigorosi criteri organolettici e sensoriali.

Il pane è stato portato a Roma da Tiziano Cavola che ha ottenuto ben quattro premi, due nel settore provinciale romano e due in quello nazionale. Nello specifico, si sono classificati secondi il suo “pane tradizionale della nonna” e la sua “cacchiatella”, rispettivamente nelle tipologie “pani tradizionali di frumento tenero” e “pani prodotti con l’aggiunta di farine di altri cereali”.

La sfida proposta ai partecipanti, anche su richiesta dell’Assessore all’agricoltura della Regione Lazio Carlo Haussman, era quella di preparare pani e prodotti fuori dall’ordinario, di qualità e soprattutto rispettosi delle tecniche culinarie della tradizione. «È stata una grande soddisfazione – ha commentato a tal proposito Cavola, dopo la premiazione – perché siamo riusciti a entrare in sintonia con quanto ci è stato richiesto, cioè pane della tradizione, cotto a legna, a lievitazione naturale e fresco».

«Un obiettivo importante da perseguire – ha continuato il panettiere di Lariano – visto che oggi troviamo nei negozi sempre più prodotti surgelati delle grandi ditte, che si allontanano dalla genuinità». Riscoprire la lavorazione delle origini, in un alimento importante come il pane, è infatti molto più che un semplice slogan. Significa credere nei benefici di un prodotto genuino, ottenuto con tecniche non industriali e senza aggiunte chimiche, elementi che possono essere anche causa di intolleranze alimentari.

«Abbiamo ricevuto molti complimenti dalle persone che assaggiavano il nostro pane a lievitazione naturale – ci ha raccontato ancora Tiziano Cavola -, e questo ci ha motivato ancora di più a portarlo in gara». Risultati soddisfacenti anche per quanto riguarda la conferma dell’eccellenza del prodotto castellano, certificata di recente anche dal bollino dell’Associazione Pane di Lariano, composta da vari forni locali. «Il bollino e l’Associazione stanno dando i suoi frutti – ha concluso Cavola -, abbiamo incrementato le vendite e la fiducia della gente».

Lorenzo Mattia Nespoli 

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