ATTUALITA’ – In seguito all’incendio scoppiato ieri, 4 luglio, nei pressi di via dei Gordiani, nella periferia est di Roma, l’ARPA Lazio ha immediatamente attivato le operazioni di monitoraggio ambientale per valutare gli eventuali rischi per la salute pubblica derivanti dall’evento.
Come da protocollo, i tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale hanno installato un campionatore dell’aria nelle vicinanze dell’area colpita, al fine di verificare la presenza di sostanze inquinanti pericolose come diossine, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e policlorobifenili (PCB).
I primi risultati:
- Diossine (TEQ): 1 pg/m³
- Benzo(a)pirene: 0,1 ng/m³
- PCB: analisi in corso
Secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la concentrazione media di diossine in aree urbane si attesta normalmente intorno a 0,1 pg/m³. Tuttavia, valori superiori a 0,3 pg/m³ possono indicare una fonte localizzata di emissione. Il valore rilevato (1 pg/m³) suggerisce che l’incendio ha effettivamente prodotto diossine in quantità significative.
Per quanto riguarda gli IPA, il benzo(a)pirene è l’unico composto normato in Italia, con un limite annuo di 1 ng/m³. Il valore rilevato (0,1 ng/m³) non supera la soglia, ma si tratta di una misura puntuale e non direttamente comparabile con il limite medio annuo. La sua presenza è comunque indicativa di una combustione complessa.
Infine, l’analisi dei PCB è ancora in corso. Secondo l’OMS, in aree urbane e industriali si possono riscontrare concentrazioni che variano da 3 a 3.000 pg/m³, ma non esistono attualmente limiti di legge per questi composti.