CULTURA – È stato presentato oggi, in una biblioteca attenta e appassionata, il libro “Verso Santiago di Compostela”, scritto dall’ingegner Liborio Rabita, che ripercorre l’esperienza vissuta lungo il celebre pellegrinaggio spagnolo compiuto dall’autore nel 2012.
A moderare l’evento è stato il consigliere comunale Francesco De Santis, che ha contribuito con riflessioni dense di significato sul valore comunitario del viaggio e sull’importanza del dialogo come strumento di crescita.
Lontano dall’essere solo un racconto di viaggio, “Verso Santiago di Compostela” si rivela un testo carico di umanità, dove il vero cammino non è quello tracciato sulle mappe, ma quello che si compie attraverso l’incontro con gli altri. “Non è nel silenzio che si ritrova se stessi – ha sottolineato Rabita – ma nel confronto sincero con chi cammina accanto a noi. Il Cammino insegna che non siamo mai davvero soli: c’è sempre qualcuno pronto ad ascoltare, ad aprirsi, a condividere un tratto di strada, anche solo per poche ore.”
Un viaggio dunque non solo spirituale, ma fortemente relazionale: “La parte più bella del Cammino – ha raccontato l’autore- non sono solo i paesaggi spettacolari, ma le persone. Uomini e donne che, pur sconosciuti, diventano compagni, confidenti, amici. Tutti portano con sé una storia, una ferita, una speranza. E il miracolo del Cammino è che quelle storie si intrecciano e si illuminano a vicenda.”
De Santis, nel suo intervento, ha elogiato la capacità dell’autore di tradurre un’esperienza intima in un messaggio universale, sottolineando l’importanza di momenti culturali che aprano spazi di riflessione e confronto nella comunità. “Liborio Rabita- ha detto- ci mostra quanto possa essere potente la narrazione di un vissuto autentico, specie quando è guidata da valori come l’umanità, la fede, la solidarietà. Rocca di Papa ha bisogno di occasioni come questa, per nutrire il proprio spirito collettivo.”
Il libro offre anche una preziosa prospettiva sul significato del “camminare” come metafora della vita. Ogni tappa è un’occasione di trasformazione, ogni fatica un’opportunità per crescere. Si parte pieni di dubbi e timori, si arriva arricchiti, spogliati del superfluo, più consapevoli dei propri limiti, eppure più forti.
Rabita ha anche raccontato alcuni momenti personali, come il viaggio intrapreso con il figlio, che ha aggiunto profondità all’esperienza, rendendo il Cammino un legame intergenerazionale fatto di silenzi condivisi e parole ritrovate. Il pubblico ha partecipato con grande coinvolgimento, ponendo domande e condividendo emozioni. Il pomeriggio si è trasformato in un piccolo cammino collettivo, dove il confine tra autore e lettori si è fatto sottile, quasi invisibile.
L’incontro si è chiuso con un invito: non serve andare a Santiago per mettersi in cammino. Ogni passo, ogni relazione vera, ogni ascolto autentico può essere l’inizio di un pellegrinaggio interiore. Perché, come ha ricordato Rabita, “non è importante arrivare, ma come si sceglie di camminare.”