Vis Casilina, Bacci e i Piccoli Amici: “Hanno un entusiasmo contagioso e mi regalano soddisfazioni”

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Roma – Sono il “cuore pulsante” di ogni società e quindi anche della Vis Casilina. Il gruppo dei Piccoli Amici (bambini nati nel 2018, 2019 e 2020) è veramente corposo ed è un’ottima fotografia della crescita del club del presidente Enrico Gagliarducci tanto che la società ha messo due tecnici a seguirli, vale a dire Marco Bacci e Massimo Attili. “Abbiamo ben venti bambini in questo gruppo – dice Bacci – Alcuni sono già al secondo anno di Scuola calcio nella Vis Casilina, altri hanno cominciato in questa stagione sportiva. Devo dire che hanno un entusiasmo contagioso e tanta voglia di imparare: quando sbagliano un esercizio, sono loro stessi a volerlo ripetere chiedendo gli aspetti da correggere. L’impostazione degli allenamenti è basata sulla parte tecnica e psicomotoria e cerchiamo di evitare di farli aspettare troppo per fare gli esercizi proprio per mantenere alta la loro concentrazione, per questi motivi è necessario lavorare in due su un gruppo di venti bambini. Siamo contenti anche del sostegno che danno le famiglie a questi piccoli calciatori: la presenza agli allenamenti è costante, anche nei giorni di maltempo. Questo è fondamentale per alimentare la loro passione”. L’attività federale può attendere, ma il confronto è comunque un aspetto fondamentale del percorso tecnico dei Piccoli Amici della Vis Casilina: “Facciamo fare loro delle partitine perché in questo modo possono abituarsi a stare in campo e soprattutto si divertono che è l’obiettivo principale della nostra attività. Fondamentali per noi sono anche l’educazione, il rispetto delle regole e dei compagni”. Bacci è una new entry nello staff tecnico della Vis Casilina: “Ero fermo da qualche anno per motivi di lavoro e ho ricominciato quest’anno. Allenare l’agonistica non mi è mai interessato, i bambini mi danno nettamente più soddisfazioni. Ho iniziato a giocare a calcio qui a Casilina, poi ho avuto esperienze in Eccellenza al Torrenova e alla Roma VIII. Per problemi fisici e di lavoro ho dovuto lasciare, ma il campo ha un richiamo forte e quando è capitata questa opportunità l’ho raccolta al volo”.

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