Frascati Scherma, Benedetta Baldini: “Importante il ritorno alle gare, bell’esperienza a Budapest”

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr +

Frascati (Rm) – La scherma internazionale è tornata in pedana. E’ accaduto a Budapest per la prova di Coppa del Mondo di sciabola che era slittata nella scorsa stagione. Tra le protagoniste del Frascati Scherma in terra magiara c’è stata Benedetta Baldini. Livornese doc, 28 anni a maggio, tesserata per l’Esercito, la Baldini è entrata due anni fa nella grande famiglia sportiva del Frascati Scherma: “Da subito questo club è stato come una seconda famiglia, mi hanno accolto benissimo tutti i maestri e i dirigenti. Livorno mi è rimasta nel cuore perchè lì ho iniziato a fare scherma a sei anni, ma qui mi trovo benissimo. I miei primi passi? Ero la più piccola di quattro fratelli: Matteo e Andrea furono portati a fare scherma da mia nonna Iole, poi mia mamma decise di portare anche mia sorella Giulia e me. Mio fratello Andrea è stato un vero esempio, mi ha insegnato tanto nella scherma ma anche nella vita”. La Baldini ha “allungato” la lunga tradizione che lega il Frascati Scherma con gli atleti toscani: “Tra le mie conterranee qui c’è Irene Vecchi con cui siamo molto amiche da tempo, anche fuori dal mondo della scherma. Suo marito Marco Ciari è diventato il mio maestro proprio quando ho cominciato ad allenarmi a Frascati: a lui mi lega un feeling davvero ottimo, avevo bisogno di un maestro che credesse in me e che mi spronasse continuamente. Sono molto contenta del rapporto con lui, era una scelta che avrei dovuto fare prima”. La sciabolatrice toscana entra più nello specifico della gara di Budapest: “E’ stata un’esperienza bella e particolare, sin dal momento in cui siamo partiti in aereo visto che non era più capitato. Abbiamo fatto un tampone appena arrivati, poi siamo stati in quarantena per dodici ore. In gara dovevamo tenere sempre la mascherina tra un assalto e l’altro, non dare la mano agli avversari e addirittura non potevamo urlare in pedana, ma è stata comunque una bella esperienza dopo un anno così. Ho vissuto pure un momento di commozione per una ragazza indiana che si allena a Livorno e che conosco da tempo, la quale ha ottenuto la qualifica olimpica. Un pizzico di invidia l’ho provata, andare ai Giochi è il sogno di ogni atleta e ovviamente anche il mio, ma sono stata molto felice per lei. La mia gara? Ho fatto quattro vittorie su cinque al girone, peccato per l’unica sconfitta perché avrei potuto saltare un turno in più di eliminatorie. Quel k.o. mi ha tolto sicurezza, mi è salita un po’ l’ansia prima del primo match ad eliminazione diretta in cui mi è mancata la giusta lucidità mentale. Cercherò di migliorare da quel punto anche grazie al lavoro fatto assieme al mio maestro: in gara non riesco a esprimermi come in allenamento. Il futuro? Ora è ancora tutto in alto mare, ma speriamo si possano disputare i campionati italiani a giugno e di arrivarci preparata”.
Da Budapest per il Frascati Scherma sono arrivate luci e ombre: il risultato migliore è arrivato dalla prova a squadre dove Irene Vecchi e Rossella Gregorio (assieme alle altre due azzurre Martina Criscio e Michela Battiston) hanno centrato il secondo posto, perdendo all’ultima stoccata (con la Gregorio in pedana) al cospetto della Polonia. Meno brillanti i risultati della prova individuale: la migliore è stata proprio la Gregorio (36esima), poi Irene Vecchi (49esima), Lucia Lucarini (65esima), Benedetta Baldini (73esima) e Chiara Mormile (90esima).

Condividi.

Non è possibile commentare.