Tc New Country Frascati (tennis), Franchitti: “Questo è un circolo di persone serie e competenti”

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Frascati (Rm) – Ha firmato un’impresa “storica”, di quelle da raccontare ai nipotini. Vincenzo Franchitti fu l’unico tennista italiano (oltre a Panatta) in grado di battere un mostro sacro come Bjorn Borg: accadde nel lontano 1974 durante la prima edizione del Wtc Bologna indoor. Oggi, a quasi 70 anni compiuti (spegnerà le candeline il prossimo 22 maggio), si diverte a fare qualche campionato Master perché la passione per il tennis non si è mai spenta e ogni tanto si affaccia al circolo Tc New Country Frascati in virtù dell’antica amicizia che lo lega a Modesto Molinari e a suo figlio Marcello, che tra l’altro è stato anche suo allievo in età giovanile. “Con Modesto addirittura ho fatto qualche trasferta al seguito del Rugby Frascati nel periodo in cui lui era presidente lì. A Marcello mi lega un sentimento di affetto per averne seguito direttamente i passi da atleta in un certo periodo della sua carriera”. Franchitti spende delle parole di stima sul circolo frascatano che da anni è punto di riferimento ai Castelli e non solo: “E’ una struttura a conduzione familiare e già questo rappresenta un punto di forza perché è interesse degli stessi gestori cercare di far crescere il più possibile gli atleti che vi si allenano. Inoltre Marcello Molinari può mettere in campo la sua notevole esperienza da ex giocatore e, non a caso, lo staff tecnico di cui dispone il Tc New Country Frascati è di prima qualità. In un ambiente simile, con persone serie e competenti, è più facile che escano dei bravi atleti”. D’altronde lui sa bene come si porta avanti un circolo di tennis: “Per anni ne ho gestito uno nel quartiere romano di Giardinetti che ora ho dato in gestione” conferma Franchitti che, poi, rivela un gustoso aneddoto della sua amicizia con Borg con cui giocò anche qualche torneo di doppio: “Di questo grande campione ricordo soprattutto un gesto. Eravamo al Foro Italico e lui era reduce dal quinto successo a Wimbledon: ricordo che ero a parlare con una persona e che lui, “tampinato” da tantissimi appassionati che lo volevano salutare, tornò indietro per salutarmi dopo avermi intravisto. Un episodio che racconta tutta l’umiltà del grandissimo campione che è stato”.

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