Con l’archivio storico Valmontone recupera un altro pezzo di passato

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ATTUALITA’ – Dopo la cerimonia ufficiale di inaugurazione, ora Valmontone ha il proprio Archivio Storico Comunale intitolato, come stabilito  all’illustre figura di “Giuseppe Ballarati”.

Il trasferimento dell’Archivio Storico di Valmontone dai locali della stazione Fs al quarto piano di Palazzo Doria Pamphilj si inserisce nell’ambito di una più ampia azione di riqualificazione del prestigioso edificio, promossa dal sindaco Alberto Latini e dall’assessore alle politiche culturali Maria Grazia Angelucci e mirata alla concentrazione dei cosiddetti “luoghi della cultura” all’interno del monumento più importante della città. Accanto al Museo ed alla Biblioteca Comunale, i cui lavori di adeguamento sono in fase di affidamento, trova quindi posto anche il luogo in cui è conservata la memoria storica di Valmontone, a partire dagli ultimi anni del XVIII secolo.

Oltre al sindaco Alberto Latini e all’assessore Maria Grazia Angelucci, sono intervenuti all’inaugurazione la dottoressa Maria Idria Gurgo, della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio che, in passato, curò il riordino e la catalogazione del materiale documentale dell’Archivio di Valmontone e gli eredi della Famiglia Ballarati.

“Siamo davvero contenti – commenta l’assessore Maria Grazia Angelucci – di aver compiuto un altro passo importante per tutelare e valorizzare la storia culturale di Valmontone. Tutto ha come obiettivo quello di rendere Palazzo Doria Pamphilj il cuore pulsante della cultura della città che, in quanto tale, deve vissuto e frequentato da tutti i valmontonesi. Chiunque voglia andare a visitare l’archivio storico, oppure utilizzarlo per i propri studi e consultazione di testi, può rivolgersi all’ufficio cultura, anche tramite una prenotazione telefonica, e prendere un appuntamento”.

“Abbiamo recuperato un lavoro di riordino dei materiali – aggiunge il sindaco Alberto Latini – che era stato fanno nel 2001, con i faldoni che erano poi finiti nei locali adiacenti la stazione ferroviaria. Li abbiamo ripresi e sistemati al quarto piano del palazzo, in locali arredati ad hoc per la conservazione, con dei tavoli per chi volesse consultarli”.

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