Velletri: assolti cinque agenti di Polizia penitenziaria denunciati nel 2011

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CRONACA – Si è conclusa la lunga vicenda giudiziaria che, dal 2011, ha visto imputati cinque agenti di Polizia penitenziaria – un Ispettore e quattro Assistenti capo – in servizio al Carcere di Velletri.

I poliziotti erano stati denunciati per concorso in lesioni aggravate e minacce dal tunisino Ismail Ltaief, detenuto per reati contro il patrimonio, tentato omicidio e violazioni di leggi su armi e droga. Per gli agenti, erano poi scattati vari provvedimenti restrittivi, emessi dalla Procura di Velletri. Oltre alla sospensione dal servizio, l’Ispettore e due degli Assistenti capo erano stati posti ai domiciliari, mentre per gli altri due era scattato l’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Le prime assoluzioni sono arrivate nel 2013, e hanno riguardato l’Ispettore e due Assistenti capo. Gli altri due Assistenti, invece, hanno dovuto attendere l’Appello per ottenerla. Le motivazioni di tali sentenze riguardano la totale inattendibilità del teste. Secondo quanto è emerso, infatti, Ltaief, oltre a soffrire di disturbi di personalità e tendenze autolesionistiche, non è nuovo a fornire dichiarazioni false e nomi di copertura per evitare condanne.

«Finalmente questa vicenda comincia a dar fine al lungo calvario subito dai cinque colleghi – hanno commentato Carmine Olanda e Ciro Borrelli, sindacalisti della Ugl Polizia penitenziaria -. Purtroppo ci sono voluti quasi sette anni perché la Procura si rendesse conto del pericoloso e falso detenuto che aveva davanti».

«Siamo soddisfatti dell’assoluzione – hanno proseguito Olanda e Borrelli – ma siamo fortemente arrabbiati con il Partito Radicale, che ha preso le difese del detenuto, dandogli credibilità fino al punto di renderlo vittima presso la Camera dei Deputati. Ora ci aspettiamo – hanno concluso i sindacalisti – che i Radicali pongano le proprie scuse sia pubblicamente che presso la Camera».

Lorenzo Mattia Nespoli

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