Tivoli, arrestati due imprenditori per usura ed estorsione

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Arma-dei-Carabinieri

CRONACA – I Carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno arrestato due imprenditori, di 28 e 49 anni, uno romano, legato a circuiti di malaffare autoctoni, l’altro napoletano connesso con ambienti criminali campani, poiché resisi responsabili dei reati di usura ed estorsione ai danni di un imprenditore di stanza a Guidonia.

I due arrestati e per i quali il Giudice ha ritenuto che vi fossero a loro carico gravi indizi di colpevolezza, nel corso degli ultimi anni avevano stretto in una pressante morsa usuraia  la vittima che, a causa di tale giogo,  ha accumulato su di sé così tanti debiti da trovarsi in un vero e proprio vortice da cui è uscito solo grazie all’intervento dell’Arma dei Carabinieri che è riuscita a condurre serrate  indagini, sempre con il coordinamento della Procura della Repubblica di Tivoli, che hanno consentito l’emissione dei provvedimenti restrittivi dopo solo un mese dalla denuncia della vittima.

Alla luce delle numerose risultanze investigative, gli inquirenti hanno accertato che i soldi che gli strozzini prestavano alla vittima, venivano poi restituiti a tassi di interesse così esorbitanti tali da raggiungere addirittura  le vette del 100%. Circa 700.000 euro, tra interessi e capitale, il volume di denaro che la vittima avrebbe dovuto restituire.

L’imprenditore in difficoltà, sempre più soggiogato dai debiti e trovandosi conseguentemente nell’impossibilità  di ripagare  aguzzini, è stato bersagliato di minacce, esplicite o larvate, che gli  prospettavano il pericoloso  ricorso ad altri soggetti  di  diverse provenienze regionali od anche di nazionalità albanese, che sarebbero stati in grado di fare il forzoso recupero crediti per conto dei due strozzini, adombrando anche concreti pericoli per l’incolumità fisica della vittima. Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, i Carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno eseguito delle perquisizioni domiciliari anche a carico di altre persone.

I due arrestati sono stati associati presso il carcere di Rebibbia mentre la documentazione rinvenuta nel corso delle perquisizioni è stata sequestrata e sarà passata al setaccio, per delineare l’intero quadro delle responsabilità di ogni singolo soggetto e tratteggiare l’intera rete organizzativa a sostegno dell’attività di usura.

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